Il giuocatore
Teatro Dadà
A proposito di questo spettacolo
Roberto Valerio si rivolge a Carlo Goldoni, padre della commedia moderna, per rivisitare e mettere in scena un testo che colpisce per la contemporaneità del tema trattato, ovvero la smania del gioco, oggi riconosciuta come una vera e propria patologia, ossia la “ludopatia”.
In questa commedia del 1750, infatti, si ride crudelmente seguendo la giornata tipo, dall’alba al tramonto, del giovane borghese Florindo, completamente asservito al gioco, senza altri orizzonti né obiettivi concreti. Goldoni ne dipinge abilmente l’ambiente – fidanzate, amici, veri e finti, servitori approfittatori o, al contrario, soccorritori – perché conosce dall’interno i meccanismi mentali del giocatore patologico, svelando tutti i processi e le trappole in cui il ludopatico cade trascinando spesso con sé quanti lo circondano. Una divertente e amara versione di una commedia poco rappresentata del grande drammaturgo veneto, che mantiene tuttora intatta la propria carica beffarda.
Durata: 110 minuti senza intervallo
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Repliche
Dati artistici
assistente alla regia Irene Pagano
assistente scene e costumi Anna Varaldo
capo macchinista Giovanni Coppola
capo elettricista Daniela Gullo
sarta Debora Pino
direttore dell’allestimento Tommaso Checcucci
realizzazione scena Laboratorio Scenografia Pesaro
ufficio stampa Elisa Sirianni
riprese video Lorenzo Marianeschi
segreteria di produzione Sara Bruni
responsabile di produzione Monica Paperetti
produzione Teatri di Pistoia – Centro di Produzione Teatrale
foto di scena Ilaria Costanzo